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Per le informazioni sulla navetta tra Pompei e siti minori <a href="http://pompeiisites.org/comunicati/riparte-pompeii-artebus-la-navetta-che-collega-i-siti-del-parco-archeologico-di-pompei/" target="_blank"><b>Clicca qui</b></a><br><br><b>Attenzione!</b> La prima domenica del mese l'ingresso è gratuito.<br><br>Boscoreale è una località a nord di Pompei posta alle pendici del Vesuvio, da taluni identificata con il Pagus Augustus Felix Suburbanus. Per la sua fertilità fu abitata fin dalla protostoria (tombe della Fossakultur) e rioccupata dopo l’eruzione del 79 d.C. (terme di Via Casone Grotta, II-III secolo d.C.).<br><br>In età romana fu ricca di ville e fattorie dedite alla coltura della vite, dell’ulivo e di cereali.<br><br><b>Villa Regina</b><br>La villa rustica in località Villa Regina è composta da vari ambienti disposti sui tre lati di un cortile scoperto che ospita la cella vinaria con 18 dolia.<br>Tra gli ambienti della villa, in cui si conservano alcuni calchi degli infissi in legno di porte e finestre, si segnalano in particolare: un ampio porticato che delimita il cortile scoperto; un vano utilizzato come deposito e temporanea cucina ed in cui si rinvennero gran parte delle suppellettili della villa, disposte su scaffalature e in un armadio; il torcularium con i resti del torchio ligneo ed i fori e pozzetti per il suo ancoraggio al suolo, la vasca di premitura ed il contenitore per la raccolta del mosto; il triclinio, dalle pareti decorate da pitture attribuite alla fase di transizione tra il III e il IV stile; la cucina, in disuso al momento dell’eruzione, con forno in muratura e focolare al centro della stanza; un vano di servizio con la cisterna per l’acqua, sormontata da un puteale fittile; il granaio per la conservazione di fieno, cereali e legumi, adiacente all’aia scoperta.<br>La villa, che presentava anche un piano superiore, è databile nel suo impianto originario al I sec. a.C. e fu ampliata in almeno due fasi successive in età augustea e giulio-claudia. Nel portico venne ritrovato durante lo scavo un carro da trasporto (plaustrum), di cui restano evidenti, in una stradina adiacente alla villa, i solchi lasciati dalle ruote nel terreno.<br>Il piano di calpestio dell’area circostante la villa è costituito dal terreno agricolo del 79 d.C., che conserva le tracce delle antiche coltivazioni e di cui sono stati eseguiti i calchi delle radici di vite. Accanto ad esse sono state ripiantate le viti per la ricostruzione dimostrativa dell’impianto del vigneto.<br>Lungo le pareti dello scavo la stratigrafia del terreno mostra chiaramente la successione dei depositi di materiale piroclastico determinati dall’eruzione del 79 d.C. che causò la distruzione della piccola fattoria.<br><br><b>Mostra “Il villaggio protostorico di Longola”</b> – Piano superiore del Museo di Boscoreale. 16 aprile 2019<br>Il sito di Longola fu scoperto casualmente nel 2000 durante i lavori per la realizzazione dell’impianto di depurazione di Poggiomarino-Striano.<br><br>Lo scavo condotto dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei (oggi Parco Archeologico di Pompei) ha messo in luce un insediamento perifluviale frequentato dalla media Età del Bronzo fino al VI sec. a.C., unico per l’ Italia meridionale.<br>L’abitato, al centro della valle del Sarno, godeva di una posizione strategica, ben collegata con i comprensori limitrofi e con la costa e sorgeva in ambiente umido, su isolotti artificiali circondati da canali per gli spostamenti interni ed esterni.<br>Le abitazioni erano costituite da capanne diverse per orientamento, forma e per articolazione degli spazi.<br><br><b>Antiquarium, sala I</b><br>In questa prima Sala sono esposti reperti che aiutano a comprendere le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e come l' uomo utilizzasse le risorse naturali di cui era ricco il territorio.<br>Essi, ancora, documentano quale fosse lo stato dei luoghi, la tipologia della flora e della fauna, in parte scomparse, del territorio vesuviano, la realtà agricola e pastorale e, più in generale, il modo di vivere delle popolazioni vesuviane di epoca antica ed il loro rapporto con l'ambiente.<br><br><b>Antiquarium, sala II</b><br><br>Villa in loc. Villa Regina<br>Piccola fattoria sita presso l’Antiquarium, da cui provengono le suppellettili esposte.<br><br>Ermetta marmorea<br>Piccola erma raffigurante Bacco, barbato con aspetto satiresco, rinvenuta in una nicchia larario nel peristilio della villa<br>Vaso fittile<br>Vaso fittile biansato usato per contenere e conservare alimenti. Rinvenuto in un ambiente-deposito della villa.<br><br>Tazza in ceramica a pareti sottili<br>Tazza che presenta le tracce di una sorta di presa sul fondo interno. Di tale forma ceramica, molto singolare e raramente attestata, si ignora ancora la funzione. Rinvenuta nell’ambiente – deposito della villa.<br><br>Lucerna fittile<br>Lucerna fittile con semivolute e becco ogivale, decorata da un motivo ad ovoli sulla spalla. Rinvenuta in un cubicolo della villa.<br><br>Lucerna fittile<br>Lucerna fittile con decorazione a piccole bugne sulla spalla e segno a croce in rilievo sul fondo. Databile al III-IV sec. d.C., attesta la frequentazione dell’area in epoca successiva all’eruzione.<br><br>Villa della Pisanella<br>La più famosa delle ville di Boscoreale, tipica fattoria con settore destinato agli agi del dominus e settore per la produzione di vino ed olio.<br><br>Frantoio in pietra lavica<br>Frantoio per olive (trapetum), costituito da una vasca troncoconica (catillus) e da due mole a calotta sferica (orbes). La vasca fu rinvenuta nel settore destinato alla lavorazione dell’olio, mentre le mole erano depositate provvisoriamente nel cortile della villa.<br><br>Calco di testa femminile<br>Calco eseguito sullo scheletro di donna rinvenuto nel torcularium della villa. La donna portava attorno alla bocca un drappo, di certo per proteggersi dalle ceneri dell’eruzione che causò la sua morte.<br><br>Testate di stanghe di carro<br>Due elementi di bronzo, ornati da protomi di ariete, che ornavano l’estremità delle stanghe di un carro.<br><br>Sigillo in bronzo<br>Anello con targa rettangolare recante a rilievo il nome L.Brittius Eros. Serviva per apporre il nome del produttore su varie derrate e manufatti.<br><br>Elementi di letto<br>Piedi di bronzo e fasce decorate da motivi ageminati che ornavano la parte lignea di un letto tricliniare.<br><br>Maniglia bronzea<br>Maniglia di porta, riccamente ornata.<br><br>Plastico<br>Plastico che riproduce la cd. Villa della Pisanella. Attorno alla grande cella vinaria scoperta, con ben ottantaquattro dolia infossati, si sviluppa il settore residenziale della fattoria, con stanze affrescate e ambienti termali ornati a mosaici, ed il settore destinato alle lavorazioni del prodotti agricoli, quello che ospita i due torchi vinari, quello del torchio oleario e del frantoio, le piccole stanze per gli schiavi.<br><br>Le altre ville del territorio<br>Reperti di provenienza ignota<br><br>Dolio fittile<br>Grande orcio con coperchio, destinato per lo più alla conservazione di liquidi (vino, olio) ma anche di solidi (cereali). Tali contenitori erano spesso inseriti, sepolti fino alla spalla, nelle celle vinarie delle ville rustiche. Il coperchio presenta un restauro antico, eseguito con grappe in piombo.<br><br>Villa di Publius Fannius Synistor<br>Villa residenziale famosa per le importanti pitture parietali di II Stile ora conservate in vari musei, in particolare presso il Metropolitan Museum di New York e il Museo Archeologico di Napoli.<br><br>Brocca bronzea<br>Brocca di cui si conserva solo la parte superiore e l’ansa. Utilizzata per mescere il vino, conserva all’interno dell’orlo un’iscrizione incisa che nomina P. Fannius Synistor, considerato, forse a torto, il proprietario della villa in cui è stata rinvenuta.<br><br>Villa di Via Casone Grotta<br>Villa recentemente rinvenuta nel territorio di Boscoreale e di cui è stato scavato il sacello domestico, da cui provengono gli oggetti esposti.<br><br>Statuetta di marmo con gioielli<br>Statuetta di divinità femminile a banchetto, identificabile con Bona Dea. Il simulacro era ornato da gioielli miniaturistici in oro: un diadema e una collanina a cui era stato appeso un anellino.<br><br>Villa di Numerius Popidius Florus<br>Villa di medie dimensioni con ambienti per il dominus e settore destinato alla produzione di vino. Era di proprietà di Numerius Popidius Florus come attestano due iscrizioni votive rinvenute.<br><br>Villa di Marcus Livius Marcellus<br>Villa scavata solo parzialmente perché situata sotto l’attuale centro abitato di Boscoreale. Attribuita alla famiglia Livia per il rinvenimento di un sigillo con il nome M. Livius Marcellus.<br><br>Villa in proprietà D’Acunzo<br>Era una fattoria con osteria (caupona) posta lungo una strada.<br><br><b>Orari:</b> tutti i giorni dalle 9 alle 19 (unltimo ingresso ore 17.30). Martedì chiuso. Read more
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